Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37898 del 31 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37898PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura anche quando il derubato, di propria iniziativa, offre una somma di denaro all'autore del furto per ottenere la restituzione dell'oggetto sottratto, in quanto tale comportamento è determinato dalla minaccia implicita della perdita definitiva del bene. Integra il delitto di estorsione la condotta di colui che chiede ed ottiene dal derubato il pagamento di una somma di denaro come corrispettivo per l'attività di intermediazione posta in essere per la restituzione del bene sottratto, in quanto la vittima subisce gli effetti della minaccia implicita della mancata restituzione del bene come conseguenza del mancato versamento di tale compenso. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, non è necessaria un'espressa condotta minacciosa, essendo sufficiente la minaccia implicita della mancata restituzione del bene sottratto in caso di mancato pagamento di un corrispettivo. Il concorso nel reato di estorsione può configurarsi anche in capo a colui che, pur non partecipando direttamente alla richiesta estorsiva, svolge un ruolo essenziale nell'ambito dell'attività illecita, come nel caso di chi fornisce il proprio contributo per il recupero del bene sottratto al fine di ottenerne la restituzione dietro pagamento di un corrispettivo. Ai fini della concessione delle circostanze attenuanti generiche, il giudice deve effettuare una valutazione complessiva della gravità del fatto e della capacità a delinquere dell'imputato, tenendo conto non solo di elementi favorevoli, ma anche di quelli sfavorevoli, come i precedenti penali e l'assenza di segnali di ravvedimento. La mancata esclusione della recidiva deve essere adeguatamente motivata, con riferimento alla sussistenza di una significativa prosecuzione di un processo delinquenziale già avviato, desumibile dalla natura e dal tempo di commissione dei precedenti penali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. ARIOLLI G. - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/02/2019 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ARIOLLI GIOVANNI;
udito il Pubblico Ministe…

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