Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29795 del 25 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29795PEN

Massima

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La credibilità della persona offesa, corroborata da elementi probatori oggettivi quali referti medici e testimonianze, costituisce prova sufficiente per la condanna dell'imputato, anche in presenza di dichiarazioni testimoniali difensive che ne mettano in dubbio la attendibilità, ove il giudice di merito abbia adeguatamente motivato le ragioni del proprio convincimento. Il giudice di legittimità non può sindacare le valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito, salvo che non siano manifestamente illogiche o viziate da errori di diritto. L'imputato può essere condannato per reati di violenza privata, lesioni personali e ingiuria, anche in concorso di circostanze attenuanti, ove la condotta sia provata dalla credibile deposizione della persona offesa, corroborata da altri elementi probatori, nonostante dichiarazioni testimoniali difensive contrarie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1660/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 16/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALLA Stefano;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Se. Gi. ricorre avverso…

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