Consiglio di Stato sentenza n. 2915 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:2915SENT

Massima

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Il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato richiede non solo la sussistenza di un contratto di lavoro, ma anche la prova effettiva e adeguata della percezione di un reddito sufficiente e stabile, tale da far presumere con ragionevole probabilità l'esistenza di mezzi economici sufficienti per il sostentamento dello straniero. La mera esistenza di un contratto di lavoro, in assenza di una comprovata situazione reddituale, non è sufficiente a giustificare il rinnovo del permesso di soggiorno, essendo necessaria una valutazione complessiva della situazione lavorativa e reddituale dello straniero, anche con riferimento al periodo precedente la presentazione della domanda di rinnovo. L'autorità amministrativa, nel valutare la domanda di rinnovo, deve considerare non solo la situazione al momento della decisione, ma anche l'andamento pregresso della situazione reddituale e lavorativa dello straniero, al fine di accertare la stabilità e la sufficienza dei mezzi di sostentamento. L'onere di provare l'effettività e l'adeguatezza della propria situazione reddituale e lavorativa grava sullo straniero richiedente il rinnovo del permesso di soggiorno, il quale deve fornire idonea documentazione comprovante la percezione effettiva della retribuzione, anche attraverso la produzione di documenti quali buste paga e estratti contributivi. La valutazione dell'autorità amministrativa, basata su una complessiva e approfondita analisi della situazione reddituale e lavorativa dello straniero, gode di ampia discrezionalità e non può essere sindacata in sede giurisdizionale, se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/05/2019

N. 02915/2019REG.PROV.COLL.

N. 10750/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10750 del 2015, proposto da Shahbaz Sattar Bhatti, rappresentato e difeso dall’((omissis)), domiciliato presso la Segreteria della III Sezione del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13;

contro

Ministero dell’Interno, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, U.T.G. - Prefettura di Bologna, in persona del Prefetto
pro tempore
, entrambi
ex lege
rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici sono domiciliati in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per la riforma

della sentenza n. 794 del 3 settembre 2015 del Tribunale amministr…

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