Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23987 del 9 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23987PEN

Massima

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Il possesso di merce recante marchi contraffatti, anche in assenza di prova della realizzazione dell'inganno nei confronti degli acquirenti, integra il reato di cui all'art. 474 c.p. in quanto la norma tutela in via diretta e principale la fede pubblica, intesa come affidamento dei cittadini nei marchi e segni distintivi che individuano le opere dell'ingegno e i prodotti industriali e ne garantiscono la circolazione, anche a tutela del titolare del marchio. Pertanto, il reato di cui all'art. 474 c.p. è configurabile a titolo di pericolo, senza che rilevi la grossolanità della contraffazione o l'effettiva possibilità di trarre in inganno i potenziali acquirenti. Inoltre, il reato di ricettazione (art. 648 c.p.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) possono concorrere, in quanto le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, tra le quali non può configurarsi un rapporto di specialità, e non risulta dal sistema una diversa volontà espressa o implicita del legislatore. Infine, la prova della contraffazione può essere fornita anche attraverso testimonianze di soggetti qualificati che riferiscono su fatti caduti sotto la loro diretta percezione sensoriale ed inerenti alla loro abituale e specifica attività, in quanto in tal caso l'apprezzamento diventa inscindibile dal fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2245/15 del 24/11/2015 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis)) ALMA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso ed…

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