Il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, anche se commessi con modalità di accompagnamento e controllo protettivo delle persone coinvolte, integrano reati autonomi e distinti rispetto alla mera relazione sentimentale tra l'imputato e una delle donne, la quale non può di per sé spiegare e giustificare le condotte ascrivibili all'imputato. Pertanto, la responsabilità penale per tali reati può essere affermata sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi probatori, anche indiziari, che dimostrino la diretta partecipazione dell'imputato alla gestione delle attività di prostituzione, con ruoli di mutuo intervento e di accompagnamento e controllo protettivo delle persone coinvolte, senza che sia necessario un confronto analitico con le specifiche contestazioni difensive, ove queste risultino generiche o comunque non idonee a inficiare la valutazione complessiva della prova. Tuttavia, la determinazione della pena pecuniaria deve rispettare i limiti edittali previsti dalla legge, anche tenendo conto delle eventuali circostanze attenuanti riconosciute in favore dell'imputato.