Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29632 del 27 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29632PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio non commette il reato di omissione di atti d'ufficio di cui all'art. 328, comma 2, c.p. quando la richiesta del privato non si riferisce a una posizione giuridica soggettiva di diritto o di interesse legittimo tutelata direttamente dall'ordinamento, ma a un mero interesse di fatto. Ciò si verifica quando il provvedimento amministrativo sospeso dal giudice non impone all'amministrazione di adottare un atto specifico a favore del privato, ma solo di non eludere il giudicato formatosi sull'annullamento di una precedente procedura concorsuale. In tal caso, l'omissione del pubblico ufficiale non integra il reato di cui all'art. 328, comma 2, c.p. per difetto sia dell'elemento oggettivo che di quello soggettivo, in quanto il privato non vanta una posizione giuridica tutelabile e il pubblico ufficiale non è consapevole di omettere ingiustificatamente un atto dovuto. Il reato di omissione di atti d'ufficio presuppone infatti che il privato abbia un interesse personale e diretto all'emanazione dell'atto, non essendo sufficiente un mero interesse di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CARCANO Domenic - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. MA. AN. N. IL (OMESSO);

2) MINISTERO TRASPORTI GEST. GOV. FE. ;

avverso la sentenza n. 3211/2005 CORTE APPELLO di CATANIA, del 10/12/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per l'annullamen…

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