Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36228 del 20 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:36228PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione e porto di arma clandestina può essere desunto da elementi indiziari, quali la fuga al momento del controllo, il possesso di oggetti atti a occultare l'identità, le dichiarazioni rese in un contesto confidenziale che rivelino la consapevolezza della presenza dell'arma, nonché dalla sussistenza di un rapporto di amicizia tra i concorrenti, i quali agiscano in maniera coordinata per sottrarsi all'intervento delle forze dell'ordine. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in modo logico e coerente, possono integrare la prova della responsabilità penale, anche in assenza di un rinvenimento diretto dell'arma in possesso di uno dei concorrenti, purché vi sia un nesso di causalità tra la condotta di ciascuno e la detenzione e il porto dell'arma clandestina. Il giudice di merito, nel motivare la decisione, deve dare conto in modo esaustivo di tale iter logico-argomentativo, senza incorrere in contraddizioni o illogicità manifeste.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

e (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 275/2009 della Corte di appello di Potenza in data 17 febbraio 2011.

Letti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi;

sentita, nella pubblica udienza del 29 maggio 2012, la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udite le conclusioni del pubblico ministero presso questa Corte di cassazione, in persona del sos…

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