Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza breve n. 2039 del 2013

ECLI:IT:TARMI:2013:2039SENB

Massima

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La presentazione di un'istanza di permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 rende improcedibile il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione e rimessa in pristino, in quanto l'accoglimento della domanda di sanatoria legittimerebbe le opere in questione e renderebbe non più applicabile la sanzione demolitoria, mentre il rigetto della stessa imporrebbe all'ente di rinnovare il procedimento ripristinatorio sulla base dell'accertata non sanabilità dei manufatti, con conseguente concentrazione dell'interesse del ricorrente nel contestare, con apposito gravame, il diniego di sanatoria. Pertanto, il nuovo provvedimento comunale di accoglimento o di rigetto della richiesta di sanatoria varrebbe comunque a superare l'ordinanza di demolizione impugnata, rendendo il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

N. 01724/2013
REG.RIC.

N. 02039/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01724/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 1724 del 2013, proposto da:
Matteo s.a.s. di ((omissis)) & C., rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), domiciliata presso la segreteria del Tar, in Milano, via Corridoni, n. 39;

contro

Comune di Bormio, non costituito in giudizio;

per l'annullamento,

previa sospensione dell’efficacia,

- dell'ordinanza di demolizione e rimessa in pristino n. 3/2013 emessa in data 8.4.2013 dal Responsabile dello Sportello Unico per l'Edilizia del Comune di Bormio;

- di ogni atto connesso e presupposto e conseguente.

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