La condanna per il reato di ingiuria è revocata quando il fatto non è più previsto dalla legge come reato, in applicazione del principio di legalità e della successione di leggi penali nel tempo. In tali casi, il giudice deve disporre l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna e la revoca delle statuizioni civili, in quanto il fatto non costituisce più reato, ma al più un illecito civile. Ciò in ossequio al divieto di applicazione retroattiva della legge penale sfavorevole all'imputato e al principio di irretroattività della legge penale, sanciti dall'articolo 25 della Costituzione. Pertanto, la condanna penale non può più sussistere, venendo meno il presupposto della rilevanza penale del fatto, con conseguente caducazione di tutte le statuizioni accessorie, comprese quelle di natura civile. Il giudice è tenuto a prendere atto del mutamento normativo e a dichiarare l'estinzione del reato, senza poter più pronunciarsi sulla responsabilità dell'imputato e sulle relative conseguenze sanzionatorie, essendo venuto meno il fondamento giuridico della condanna.