Cassazione penale Sez. III sentenza n. 50936 del 17 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:50936PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere, pur essendo caratterizzato da una condotta permanente, non può essere considerato estinto per prescrizione qualora i reati-fine siano stati dichiarati prescritti, in quanto la partecipazione all'associazione criminosa non si esaurisce esclusivamente nella realizzazione dei singoli reati-fine, ma si concretizza in un'attività criminosa continuativa e prolungata nel tempo, che prescinde dalla prescrizione dei reati-scopo. Inoltre, la valutazione della congruità della pena irrogata per il reato di associazione a delinquere rientra nell'ambito della discrezionalità del giudice di merito, il quale deve tenere conto di tutti gli elementi rilevanti ai fini della commisurazione della sanzione, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di appello, salvo che non si ravvisino vizi logici o giuridici nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - rel. Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 9691/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 02/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHIARA GRAZIOSI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Policastro Aldo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 2 maggio 2012 la Corte d'appello di …

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