Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21389 del 21 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21389PEN

Massima

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Il delitto di truffa finalizzata all'assunzione in un pubblico impiego, mediante produzione di falsa documentazione e in carenza dei requisiti richiesti, si consuma all'atto dell'indebito conseguimento della nomina, non all'atto della percezione delle retribuzioni corrisposte per le prestazioni lavorative effettivamente rese. Infatti, una volta accertata l'esplicazione della prestazione lavorativa richiesta, i singoli ratei di retribuzione costituiscono il corrispettivo dovuto al lavoratore dalla pubblica amministrazione in forza della sinallagmaticità dell'instaurato rapporto di pubblico impiego, anche in caso di nullità del contratto di lavoro per violazione di norme imperative, ai sensi dell'art. 2126 c.c. Pertanto, la riscossione della retribuzione non configura l'evento naturalistico consumativo del reato di truffa, quanto al profilo dell'ingiusto profitto e del corrispondente danno economico-patrimoniale, ma costituisce un postfatto penalmente irrilevante. Tuttavia, il delitto di truffa in attività lavorativa o in assunzione ad un pubblico impiego rimane configurabile, in linea di principio, qualora sia dimostrata la concreta sussistenza di un danno patrimoniale effettivo e immediato per la pubblica amministrazione, identificabile nelle spese, esborsi ed oneri finanziari sostenuti nella procedura di costituzione del rapporto d'impiego, come ad esempio per istruire la pratica, perfezionare l'assunzione, informatizzare la posizione dell'impiegato, predisporre i locali dell'ufficio destinati alla sua collocazione. Tale danno emergente, di contenuto economico-patrimoniale, deve essere precisamente individuato e dimostrato, non potendosi fare riferimento a parametri meramente congetturali o arbitrari che privino il reato del requisito di patrimonialità dell'offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pubblico Ministero presso il Tribunale di Cosenza;

nei confronti di:

Ar. Fr. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro, in data 23/12/2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr. FEBBRARO Giuseppe, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio;

Udito il …

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