Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17231 del 17 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:17231PEN

Massima

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Il giudizio sulla concessione di misure alternative alla detenzione, come l'affidamento in prova al servizio sociale, deve essere compiuto valutando l'idoneità della misura a conseguire la rieducazione del condannato, tenendo conto non solo della gravità dei reati commessi in passato, ma soprattutto della più recente condotta di vita, al fine di formulare un fondato giudizio prognostico sulla possibilità di raggiungere la risocializzazione. Il mero riferimento a precedenti reati, anche se gravi, senza una concreta valutazione della condotta attuale e delle concrete prospettive di reinserimento sociale, non è sufficiente a motivare il rigetto della richiesta di misura alternativa. Il giudice è tenuto a esaminare attentamente tutti gli elementi, anche quelli favorevoli al condannato, per valutare la sua idoneità al percorso rieducativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/09/2017 del TRIB. SORVEGLIANZA di BOLOGNA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere MICHELE BIANCHI;
lette le conclusioni del PG dott. ((omissis)) che chiede l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 12.9.2017 il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto la istanza presentata da (OMISSIS) e avente ad oggetto la concessione della misura alternativa dell…

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