La clausola compromissoria contenuta nello statuto di una società di persone, che preveda la nomina di un arbitro unico ad opera dei soci e, in caso di disaccordo, ad opera del presidente del tribunale su ricorso della parte più diligente, è affetta da nullità sopravvenuta a far data dall'entrata in vigore del d.lgs. n. 5 del 2003, rilevabile d'ufficio, con la conseguenza che la clausola non produce effetti e la controversia può essere introdotta solo davanti al giudice ordinario. La verifica della nullità della clausola compromissoria assume carattere prioritario rispetto alla valutazione delle modalità di attivazione della stessa, in quanto presuppone la validità della clausola. La società ha un indiscutibile interesse giuridico ad evitare la formazione del giudicato su questioni di merito ritenute prodromiche alla decisione sull'invalidità dell'attivazione del procedimento arbitrale.