Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43850 del 18 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:43850PEN

Massima

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Il possesso di falsi documenti di identificazione riportanti l'effigie e i dati anagrafici di terze persone integra il reato di cui all'art. 497-bis c.p., anche in assenza di una specifica finalità di utilizzo dei documenti, essendo sufficiente la mera detenzione degli stessi per la configurabilità del reato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., e nel diniego delle circostanze attenuanti generiche, purché la relativa motivazione sia congrua e non frutto di mero arbitrio. Il sindacato di legittimità sulla valutazione delle prove e sulla congruità della pena è ammissibile solo in presenza di vizi logici o di palesi errori di fatto, non essendo consentita una nuova valutazione delle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. Scarl INI Enrico V. S. - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/09/2021 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PRATOLA G.L.;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
udito il difensore.
Il difensore presente si riporta ai motivi e chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN…

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