Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 994 del 2016

ECLI:IT:TARLE:2016:994SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato può essere legittimamente rifiutato o revocato nei confronti dello straniero che sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per reati inerenti agli stupefacenti, in applicazione del combinato disposto degli artt. 4, comma 3, e 5, comma 5, del d.lgs. n. 286/1998, senza che sia necessaria una specifica valutazione della sua pericolosità sociale. Tale previsione normativa, che collega automaticamente il diniego o la revoca del permesso di soggiorno alla condanna per determinati reati, indipendentemente dalla loro gravità, risponde all'esigenza del legislatore di conformarsi agli impegni internazionali assunti in materia di contrasto ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti, ritenuti particolarmente sensibili, e non può essere considerata irragionevole o sproporzionata. Infatti, la scelta del legislatore di adottare un sistema "bipartito" di preclusioni al rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, basato sia su criteri quantitativi (pena detentiva) che su criteri qualitativi (tipologia di reato), rientra nell'ampia discrezionalità riconosciuta al legislatore nazionale nel disciplinare l'ingresso e la permanenza degli stranieri sul territorio, nel rispetto dei principi costituzionali e del diritto dell'Unione europea. Pertanto, la condanna definitiva dello straniero per il reato di cui all'art. 73, comma 5, del d.P.R. n. 309/1990 (detenzione di sostanze stupefacenti in quantità non superiore a quella media individuale giornaliera), in assenza di particolari condizioni personali, costituisce di per sé un valido presupposto per il diniego o la revoca del permesso di soggiorno, senza che l'amministrazione debba procedere a una specifica valutazione della sua pericolosità sociale.

Sentenza completa

N. 00637/2011
REG.RIC.

N. 00994/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00637/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Seconda

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 637 del 2011, proposto da:
Klodiam Lamaj, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso Segreteria Tar in Lecce, Via F. Rubichi 23;

contro

Ministero dell'Interno, Questura di Taranto, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distr.le dello Stato di Lecce, presso i cui uffici in Lecce, Via F.Rubichi 23, sono domiciliati;

per l'annullamento

del documento a prot. Cat. A.11/2010/69/Imm. P.S. della Questura della Provincia di Taranto del 9 settembre 2010 notificato al ricorrente in data 23.9.2010 che, depositato al documento …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.