Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24019 del 9 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24019PEN

Massima

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La legittima difesa non può essere invocata da chi volontariamente si pone in una situazione di pericolo, contribuendo a provocare l'aggressione o attuando una sorta di duello o spedizione punitiva nei confronti del proprio avversario. L'uso della forza, anche letale, è giustificato dalla legittima difesa soltanto quando sia strettamente necessario per respingere un'aggressione attuale e ingiusta, senza che l'agente abbia precedentemente creato dolosamente le condizioni per l'insorgere di tale necessità. Pertanto, l'esimente della legittima difesa non opera a favore di chi, dopo essere stato coinvolto in una lite, rientri intenzionalmente nell'esercizio pubblico armato e con l'evidente proposito di proseguire lo scontro da una posizione di forza, innescando così una colluttazione dalla quale derivi l'uso di armi da fuoco con conseguenti ferimenti. In tali casi, l'ordinamento giuridico rifiuta di offrire qualsiasi forma di giustificazione alla condotta dell'agente, il quale ha dolosamente contribuito a determinare la situazione di pericolo dalla quale è poi derivata la necessità di difendersi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 30/1/2013 della Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FRATICELLI Mario che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 30 gennaio 2013 la Corte d'appello di Napoli, in fun…

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