Il falso in dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà e in perizia giurata, commesso in concorso con altri, al fine di ottenere indebitamente agevolazioni finanziarie, integra il reato di cui agli artt. 110 e 483 c.p., a prescindere dalla circostanza che l'iniziativa agevolata sia stata successivamente realizzata o meno. La data di ultimazione del programma di investimento, rilevante ai fini del finanziamento, deve essere individuata in relazione all'ultimo dei titoli di spesa ammissibili, mentre la mancata realizzazione di singoli interventi edilizi, pur incidendo sugli aspetti di carattere urbanistico, non esclude la configurabilità del reato di falso, ove risulti provata la consapevole attestazione di fatti non corrispondenti al vero. Inoltre, il concorrente risponde della totalità delle condotte descritte in rubrica, anche se non direttamente autore della formazione o emissione dei documenti falsi. Infine, la modesta entità del dolo non costituisce di per sé elemento idoneo a giustificare una pena base sensibilmente inferiore al minimo edittale.