Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 42298 del 15 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42298PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura quando più soggetti, anche senza un previo accordo, partecipano consapevolmente e volontariamente all'esecuzione di un'attività criminosa, contribuendo in modo materiale o morale alla realizzazione del fatto. La maggiore pericolosità sociale del reo, ai fini dell'applicazione della recidiva, può essere desunta non solo dai precedenti penali, ma anche dalle modalità e circostanze di commissione del nuovo reato, che rivelino una personalità incline alla delinquenza e una spiccata tendenza a delinquere. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche e della diminuente di cui all'art. 62, n. 4 c.p. deve essere adeguatamente motivato dal giudice, sulla base di una valutazione complessiva della personalità del reo e delle concrete modalità di realizzazione del fatto, in assenza di elementi positivi che giustifichino il riconoscimento di tali circostanze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandr - rel. Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/9/2016 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza del 12.9.2016 la Corte di appello di Ancon…

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