Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46878 del 20 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:46878PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione degli elementi di prova a quella effettuata dai giudici di merito, i quali hanno il compito di accertare i fatti e di trarne le relative conseguenze giuridiche, attraverso un apprezzamento insindacabile in sede di legittimità, salvo che non siano state violate le regole di valutazione della prova o siano state adottate massime di esperienza prive di qualsiasi plausibilità. Il giudice di legittimità, infatti, può soltanto verificare la correttezza logico-giuridica del ragionamento seguito dai giudici di merito e la conformità delle argomentazioni addotte alle regole di valutazione della prova, senza poter sindacare la scelta delle massime di esperienza operate dal giudice di merito, purché non si tratti di mere congetture. Inoltre, la declaratoria di prescrizione del reato in appello non esime il giudice dal pronunciarsi sulle statuizioni civili già emesse in primo grado, in applicazione dell'art. 578 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ia. Se. ;

avverso la sentenza 10.2.2011 della Corte d'Appello di Caltanissetta;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore delle parti civili Ca. e Mo. …

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