Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24698 del 21 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:24698PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione è inammissibile quando i motivi di impugnazione sono formulati in termini generici, senza indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta, in contrasto con il requisito di specificità stabilito a pena di inammissibilità dagli artt. 581 e 591 c.p.p. In tali casi, il giudice di legittimità è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in applicazione del principio per cui l'onere di una motivazione puntuale e articolata grava sulla parte che impugna l'atto giurisdizionale. Il rigetto motivato delle doglianze formulate in sede di gravame rende inammissibile il successivo ricorso per cassazione fondato su una generica deduzione di "motivazione apparente", non consentendo l'identificazione di specifiche censure.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. MARTELLA Ilario - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DI. GI. Pa. , nato il (OMESSO) a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Bari 1 dicembre 2006 nel Proc. Pen. n. 1383/06 R.T.L..

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. MANNINO S.F.;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dott. GERACI Vincenzo. Il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Osserva:

IN FATTO E DIRITTO

Avverso l'ordina…

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