Cassazione penale Sez. V sentenza n. 55079 del 28 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:55079PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, previsto dall'art. 594 c.p., è stato abrogato con l'entrata in vigore del D.Lgs. n. 7 del 2016. Di conseguenza, il fatto contestato all'imputato, qualificato come ingiuria, non è più previsto dalla legge come reato. Pertanto, la sentenza di condanna deve essere annullata senza rinvio, in applicazione degli artt. 185 c.p. e 74 c.p.p., con il venir meno anche delle statuizioni di natura civile, in quanto l'azione civile non è più proponibile dinanzi al giudice penale. Il principio di diritto che emerge è che l'abrogazione di un reato comporta l'annullamento senza rinvio della relativa condanna, con il venir meno anche delle statuizioni civili accessorie, in quanto l'azione civile non è più proponibile nel processo penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/06/2015 del TRIBUNALE di CASSINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/11/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. SERGIO GORJAN;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Fraticelli Mario
che ha concluso per l'annullamento senza rinvio il fatto non e' previsto dalla legge come reato.
Udito il difensore dell'imputata avv. (OMISSIS) del foro di Roma i…

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