Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46650 del 18 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:46650PEN

Massima

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Il reato di rapina si configura quando la violenza è esercitata per vincere la resistenza della persona offesa, in quanto in tal caso è la violenza stessa, e non lo strappo, a costituire il mezzo attraverso il quale si realizza la sottrazione; pertanto, la qualificazione giuridica del fatto come rapina è corretta quando dalla sentenza emerga che sia stata messa in atto violenza nei confronti della persona offesa, al fine di impedirne qualsiasi reazione. Tuttavia, qualora il giudice di merito abbia già riconosciuto la modesta gravità della condotta e la esiguità della somma sottratta, concedendo le attenuanti generiche nella massima estensione, deve essere altresì riconosciuta l'attenuante di cui all'art. 62, n. 4 c.p., anche essa nella massima estensione, in considerazione della lieve entità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matil - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Pietr - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PARDO I. - Consigliere

Dott. COSCIONI - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/06/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIUSEPPE COSCIONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il difensore di (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte …

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