Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13840 del 21 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13840PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. non richiede necessariamente la realizzazione di specifici reati-fine da parte del singolo partecipe, essendo sufficiente il suo inserimento all'interno della compagine criminale con modalità tali da desumere la sua completa "messa a disposizione" dell'organizzazione mafiosa, anche solo per la disponibilità di agire come "uomo d'onore" o in virtù della semplice dichiarata adesione all'associazione. Ai fini della valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., il giudice di merito può fondare il proprio giudizio sulla base di elementi probatori, quali le risultanze delle intercettazioni di conversazioni tra presenti, che dimostrino in modo chiaro ed univoco il ruolo svolto dall'indagato nell'ambito dell'associazione mafiosa, come la gestione della cassa comune del clan, il reimpiego delle somme di denaro raccolte, la creazione di diaframmi finanziari tra il vertice dell'organizzazione e i proventi delle attività illecite, nonché la riscossione diretta dai consociati dei profitti derivanti dalle attività gestite dall'associazione. Tali elementi, se valutati in modo logico e coerente dal giudice di merito, sono idonei a fondare il giudizio sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, senza che sia necessario procedere ad ulteriori accertamenti patrimoniali, salvo che non emergano specifici elementi di travisamento dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PACILLI G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 415/2016 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 05/07/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPINA ANNA ROSARIA PACILLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr.ssa ((omissis)), che ha chiesto di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore avv. ((omissis)), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.