Il reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione, anche di minori, integra gravi indizi di colpevolezza e giustifica l'adozione della misura cautelare della custodia in carcere, in presenza di elementi probatori oggettivi, quali intercettazioni telefoniche e ambientali, che dimostrino il ruolo di reclutamento, avviamento e sfruttamento della prostituzione altrui svolto dall'indagato, nonché il pericolo concreto di reiterazione del reato e di fuga, desumibili dai frequenti contatti con i sodali e dal contegno ambiguo nei rapporti con altri indagati per i medesimi reati. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere articolata e completa, evidenziando puntualmente i gravi indizi di colpevolezza per ciascun reato ipotizzato e le esigenze cautelari, senza lacune logiche, in modo da rendere manifesta l'adeguatezza e la proporzionalità della misura adottata, anche in relazione all'eventuale graduazione della stessa.