Il provvedimento di revoca delle agevolazioni concesse in via provvisoria è legittimo qualora si accerti uno scostamento superiore al 30% anche di uno solo degli indicatori di valutazione previsti dal bando, senza che rilevi la distinzione tra "investimento" e "spesa ammissibile" prospettata dal beneficiario, in quanto il tenore letterale della clausola di revoca non dà adito a dubbi interpretativi. Il termine di 18 mesi per l'esercizio del potere di revoca, introdotto dalla c.d. riforma Madia, è recessivo rispetto al dovere di ritiro degli aiuti di Stato illegittimi, secondo i principi affermati dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Pertanto, il provvedimento di revoca, adeguatamente motivato, è legittimo e non viziato dai denunciati profili di illegittimità, essendo sufficiente la sola sussistenza di uno dei motivi di revoca per il rigetto del ricorso, in applicazione del principio dell'atto plurimotivato.