Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5221 del 6 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:5221PEN

Massima

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Il falso ideologico in atto pubblico commesso da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, mediante la redazione di false attestazioni in cartelle cliniche, al fine di conseguire indebiti vantaggi economici per sé e per l'ente di appartenenza, integra il reato di cui agli articoli 110, 81 cpv. e 479 c.p., qualora le falsità riguardino fatti clinici essenziali, come diagnosi, interventi chirurgici e ricoveri mai effettuati, ovvero attestino falsamente patologie inesistenti per giustificare prestazioni escluse dal Servizio Sanitario Nazionale. Tali condotte, se accompagnate dall'appropriazione indebita di beni mobili e di energia dell'ente pubblico di appartenenza, integrano altresì il reato di peculato di cui all'articolo 314 c.p., comma 1, purché sia accertato un effettivo danno patrimoniale per l'amministrazione. Viceversa, l'utilizzo di beni riutilizzabili, come strumentazione e arredi delle sale operatorie, configura il meno grave reato di peculato d'uso di cui all'articolo 314 c.p., comma 2. La valutazione della gravità dei fatti e della personalità del reo, ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e della determinazione della pena, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rosella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Tere - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/05/2021 della CORTE di APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dr. BELMONTE Maria Teresa;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persone del Sostituto Procuratore Generale, Dr. VENEGONI Andrea, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata in relazione al terzo e sesto motivo, per intervenuta prescrizione dei reati, e per…

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