Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8439 del 21 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:8439PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per l'appartenenza ad un'associazione di tipo mafioso e per i reati di turbativa d'asta e furto aggravato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, richiede una motivazione puntuale e analitica che individui in modo chiaro ed inequivocabile il contributo causale del singolo indagato alla realizzazione delle condotte delittuose contestate, senza basarsi su meri sospetti o su elementi indiziari generici e ambigui, come semplici riferimenti a conversazioni intercettate in cui il nome dell'indagato non risulta espressamente menzionato o in cui si fa generico riferimento a "fratelli" o a "uomini" senza una precisa identificazione. La motivazione deve altresì escludere interpretazioni alternative dei fatti e valutare in modo critico la credibilità e l'attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, verificando l'assenza di intenti calunniosi o diffamatori. Inoltre, per il reato di cui all'art. 513-bis c.p., è necessario che la violenza o la minaccia siano concretamente indirizzate nei confronti di un imprenditore concorrente o di terzi, in modo da poterne valutare gli effetti prodotti, non essendo sufficiente il mero accertamento di una presunta spartizione degli appalti secondo logiche mafiose. Infine, l'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 L. 203/1991 richiede una puntuale motivazione in ordine al contributo causale dell'indagato all'associazione mafiosa, non potendosi desumere automaticamente dalla mera vicinanza o parentela con esponenti di spicco della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO M. - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1142/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 24/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. Proc. Gen. Dr.ssa G. Fodaroni, la quale ha concluso chiedendo annullamento con rinvio;

uditi i difensori avv. (OMISSIS) e prof. avv. (OMISSIS), i quali, illustrando i ricorsi, ne hanno chiesto l'accoglimento.

RITENUTO IN FATTO

1. Con …

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