Il condono edilizio di cui alla legge n. 326 del 2003 non è consentito per i manufatti comportanti nuovi volumi realizzati in zone assoggettate a vincolo paesaggistico, in quanto il divieto di modificazione dell'assetto del territorio e di ogni opera edilizia, fissato dall'art. 1 quinquies della legge n. 431 del 1985, permane fino all'adozione dei piani paesistici regionali, indipendentemente dalla data di approvazione del piano territoriale paesistico vigente. Inoltre, le misure di salvaguardia di cui agli artt. 1 ter e 1 quinquies del d.l. n. 312 del 1985 comportano l'inedificabilità assoluta delle aree interessate dai vincoli, senza possibilità di superamento attraverso il rilascio di parere favorevole sulla compatibilità paesaggistica dell'intervento. Pertanto, l'amministrazione comunale è legittimata a respingere la domanda di condono edilizio relativa a opere comportanti nuovi volumi realizzate in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, in assenza dell'adozione dei piani paesistici regionali, senza necessità di esternare ulteriori motivazioni in ordine alla conformità urbanistica dell'intervento.