L'acquisizione al patrimonio comunale dell'area di sedime di un manufatto abusivo è automatica e non necessita di specifica motivazione, mentre per l'acquisizione di un'area ulteriore rispetto al sedime è necessaria un'individuazione puntuale e una motivazione che espliciti i criteri di determinazione di tale area e le ragioni che rendono necessario disporne l'acquisto, in conformità con le vigenti prescrizioni urbanistiche per la realizzazione di opere analoghe a quelle abusive. La mancata comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio non è rilevante ai fini della legittimità del provvedimento di acquisizione, in quanto l'attività di repressione degli abusi edilizi è attività vincolata e non discrezionale. Inoltre, l'originaria ordinanza di demolizione e il verbale di accertamento dell'inottemperanza, regolarmente notificati al dante causa, rendono irrilevante il successivo trasferimento del bene ad altro soggetto, in quanto la verifica della regolarità edilizia del fabbricato costituisce onere dell'avente causa, il cui atto traslativo è nullo ai sensi dell'art. 46 del d.P.R. n. 380/2001.