Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32965 del 17 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32965PEN

Massima

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Il giudicato cautelare formatosi in sede di riesame sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione mafiosa non può essere superato in assenza di elementi nuovi e concreti che dimostrino l'effettiva cessazione del legame dell'indagato con il sodalizio criminale, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo dall'esecuzione della misura cautelare o l'assenza di ulteriori condotte delittuose. Inoltre, la revoca della misura cautelare non può essere disposta sulla base di elementi già valutati in precedenza, dovendosi invece tenere conto di nuovi fattori sintomatici di un mutamento delle esigenze cautelari, in ossequio al principio di concretezza e attualità delle esigenze cautelari. Infine, la sopravvenuta pronuncia di una sentenza di assoluzione nel giudizio di merito determina l'inefficacia della misura cautelare, rendendo inammissibile il relativo ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M.S. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/11/2017 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
sentita la relazione svolta dal Consigliere GIACOMO ROCCHI;
lette/sentite le conclusioni del PG ANTONIETTA PICARDI che ha chiesto l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale del riesame di Lecce, provvedendo sull'appello del P.M. avverso quella del Giudice per le indagini preliminari dello…

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