Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2343 del 2013

ECLI:IT:TARMI:2013:2343SENT

Massima

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Il mutamento illegittimo della destinazione urbanistica di un'area, in assenza di adeguata motivazione che dimostri la prevalenza dell'interesse pubblico rispetto all'affidamento consolidato dei proprietari nella precedente edificabilità, comporta l'obbligo per l'amministrazione di riconsiderare le previsioni urbanistiche sopravvenute al fine di verificare, compatibilmente con il pubblico interesse, la possibilità di opportune modifiche che permettano il recupero delle originarie capacità edificatorie, in esecuzione del giudicato amministrativo che ne abbia disposto l'annullamento. L'amministrazione è tenuta a compiere un apprezzamento comparativo tra la pretesa dei privati, diretta ad eliminare gli effetti derivati dalla precedente modifica urbanistica illegittima, e l'interesse pubblico cui si uniformano le nuove disposizioni dello strumento urbanistico generale, al fine di adottare le conseguenti determinazioni nel rispetto del giudicato e del principio di proporzionalità. Il mancato adempimento dell'obbligo di esecuzione del giudicato amministrativo, che abbia annullato la modifica della destinazione urbanistica di un'area per difetto di motivazione, legittima l'azione di ottemperanza finalizzata all'attuazione della sentenza, anche con la nomina di un commissario ad acta in caso di persistente inerzia dell'amministrazione.

Sentenza completa

N. 00790/2013
REG.RIC.

N. 02343/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00790/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 790 del 2013, proposto da:
Michele Diciomma, Anna Maria Fumagalli, Graziana Gaddi, rappresentati e difesi dall'avv. Claudia Finazzi, con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via B. Cellini, 2;

contro

Comune di Oliveto Lario, rappresentato e difeso dall'avv. Claudio Linzola, con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via Hoepli, 3; Regione Lombardia;

nei confronti di

Lucia Gandola, Gabriella Lanfranconi;

per l'ottemperanza

alla sentenza del TAR Lombardia, sezione quarta, n. 1581/11.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

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