Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21800 del 5 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21800PEN

Massima

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Il dolo generico, quale coscienza e volontà di dichiarare un fatto non vero, integra l'elemento soggettivo del delitto di falsità ideologica in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p., non potendo essere considerato in re ipsa ma dovendo essere rigorosamente provato. Pertanto, il reato non può ritenersi integrato quando il falso derivi da semplice leggerezza o negligenza dell'agente, non essendo il sistema vigente incriminatore del falso documentale colposo. Tuttavia, le circostanze fattuali emerse, come l'interesse dell'imputato a far accedere al porto veicoli altrimenti non autorizzati, possono logicamente privare di attendibilità la versione difensiva della mera leggerezza, consentendo di affermare la sussistenza del dolo generico richiesto per il perfezionamento del delitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/03/2016 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/01/2017, la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udito l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. …

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