Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 14660 del 30 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:14660PEN

Massima

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Il furto con destrezza si configura quando l'agente, pur senza ricorrere a violenza fisica, manifesta una particolare abilità, agilità o rapidità motoria nell'appropriarsi del bene altrui, sfruttando la momentanea distrazione o disattenzione della vittima, in modo tale da sorprendere o neutralizzare la sorveglianza sulla cosa e rivelare una maggiore capacità criminale e una più efficace attitudine a ledere il bene giuridico protetto. Affinché ricorra l'aggravante della destrezza, non è sufficiente la mera sottrazione del bene in presenza di disattenzione o assenza temporanea della vittima, ma è necessario che l'azione dell'agente presenti connotati di capacità ed efficienza offensiva che incrementino le possibilità di portare a compimento il reato e offendano più seriamente il patrimonio. Nel caso in cui il bene sia sottratto dalla tasca interna della giacca della vittima, approfittando del momento in cui questa si abbassa, sussiste l'aggravante della destrezza, in quanto l'agente ha dimostrato una particolare abilità e rapidità motoria nel neutralizzare la sorveglianza sulla cosa e nell'impossessarsene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. CAPPELLO Gabriel - Rel. Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza della CORTE d'APPELLO di CATANZARO in data 10/03/2017;
visti gli atti;
fatta la relazione dal Cons. Dott.ssa ((omissis));
sentite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto il rigetto;
udito l'Avv. (OMISSIS) del foro di Cosenza in difesa di (OMISSIS), il quale si e' riportato ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Catanzaro ha confermato la sentenz…

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