Il dimensionamento della rete scolastica regionale, finalizzato alla razionalizzazione e all'ottimizzazione dell'offerta formativa, rientra nella competenza della Regione, la quale, nell'esercizio di tale potere, deve contemperare le esigenze di efficienza e di economicità del servizio scolastico con il diritto degli studenti all'istruzione e alla continuità didattica. Pertanto, la riorganizzazione della rete scolastica, mediante l'accorpamento di istituti e plessi, è legittima purché sia adeguatamente motivata, rispetti i criteri di programmazione stabiliti dalla normativa vigente e non determini un pregiudizio sproporzionato per gli utenti del servizio scolastico. In particolare, l'amministrazione regionale è tenuta a valutare attentamente le proposte formulate dagli organi scolastici competenti, a motivare adeguatamente le proprie determinazioni e ad assicurare il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità locali interessate, al fine di garantire il miglior bilanciamento possibile tra le esigenze organizzative e quelle di tutela del diritto all'istruzione. Inoltre, l'eventuale impugnazione giurisdizionale degli atti di riorganizzazione della rete scolastica è ammissibile solo finché permane l'interesse del ricorrente, il quale decade qualora sopravvenga una situazione di fatto che renda il ricorso privo di utilità pratica.