Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha statuito che: La delibera di scioglimento di un consorzio intercomunale adottata dall'assemblea consortile non può essere impugnata dal singolo consigliere comunale di uno dei comuni consorziati, in quanto questi non riveste la qualità di componente dell'organo che ha assunto la relativa decisione e, pertanto, difetta dell'interesse giuridicamente rilevante a proporre l'azione. Ciò in quanto l'eventuale annullamento della delibera di scioglimento inciderebbe sulle prerogative dell'organo consiliare nel suo complesso, non del singolo consigliere. Inoltre, il termine per l'impugnazione della delibera di scioglimento del consorzio decorre dalla data di pubblicazione della stessa nell'albo pretorio del comune sede del consorzio, ai sensi della normativa statutaria e del TUEL, non potendo il successivo rogito notarile, avente natura meramente ricognitiva, rimettere in termini il ricorrente. Pertanto, il ricorso proposto oltre il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della delibera di scioglimento deve essere dichiarato tardivo e, conseguentemente, inammissibile.