Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23159 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23159PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa non può essere riconosciuta quando l'imputato, pur avendo la possibilità di sottrarsi allo scontro, decide volontariamente di rimanervi e di affrontare il pericolo, contribuendo così a determinare la situazione di pericolo. In tali casi, infatti, la reazione non può considerarsi necessitata e inevitabile, mancando il requisito essenziale dell'impossibilità di evitare altrimenti il pericolo. Inoltre, l'accettazione o il portare una sfida per la risoluzione di una contesa impedisce il riconoscimento dell'attenuante della provocazione, in quanto il comportamento dell'imputato risulta illecito. Tuttavia, il giudice di appello deve adeguatamente motivare il diniego delle circostanze attenuanti generiche quando muta significativamente la ricostruzione del fatto rispetto al giudizio di primo grado, venendo meno uno dei principali argomenti a sostegno di tale diniego.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/11/2016 della CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SANTALUCIA GIUSEPPE;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. CANEVELLI PAOLO, che chiede il rigetto del ricorso.
L'avvocato (OMISSIS) conclude chiedendo l'accoglimento del ricorso.
L'avvocato (OMISSIS) conclude chiedendo l'accoglimento del r…

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