Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24054 del 12 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:24054PEN

Massima

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Il diritto di critica e di denuncia nei confronti di professionisti, anche se esercitato in modo aspro e polemico, è tutelato dalla libertà di manifestazione del pensiero, purché non travalichi i limiti della continenza e della verità dei fatti esposti. Pertanto, la diffamazione a mezzo stampa nei confronti di un avvocato, anche se contenuta in una denuncia indirizzata agli organi di categoria, non è punibile penalmente qualora le espressioni utilizzate, pur essendo aspre e polemiche, siano riconducibili all'esercizio del diritto di critica e non integrino gli estremi della diffamazione, ovvero non eccedano la continenza e la verità dei fatti denunciati. In tali casi, il giudice deve valutare attentamente il bilanciamento tra il diritto di critica e la tutela della reputazione professionale, tenendo conto del contesto in cui le espressioni sono state utilizzate e della finalità perseguita dal soggetto agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/06/2007 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

letta la memoria depositata il 5 maggio 2008;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Monetti Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

ud…

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