Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10318 del 17 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:10318PEN

Massima

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Il reato di uso di atto falso, di cui all'art. 489 c.p., si configura con la semplice esibizione del documento falso, a prescindere dalla sua idoneità a identificare il soggetto o a consentire la guida di un veicolo, essendo sufficiente che il documento sia utilizzato per uno scopo conforme alla sua natura, anche solo apparente. Pertanto, il mero fatto di aver esibito una patente di guida falsa, anche se rilasciata da uno Stato estero e non abilitante alla guida in Italia, integra il reato di uso di atto falso, senza che rilevi l'effettiva identificazione del soggetto o la sua idoneità alla conduzione di veicoli. La commisurazione della pena, rientrando nella discrezionalità del giudice di merito, è insindacabile in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabet - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/11/2019 della CORTE di APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Elisabetta Maria Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Mignolo Olga, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso;
lette le conclusioni del difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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