La modifica della perimetrazione o suddivisione dei comparti di intervento urbanistico, che non comporti incremento degli indici di fabbricabilità e/o riduzione delle dotazioni di spazi pubblici o di uso pubblico, non è soggetta ad approvazione regionale né a verifica di compatibilità regionale e provinciale, in applicazione dell'art. 12, comma 3, lett. e-bis) della legge regionale n. 20/2001, come modificato dall'art. 16 della legge regionale n. 5/2010. In tali casi, l'Amministrazione comunale può procedere autonomamente all'adozione della variante urbanistica, senza necessità di acquisire pareri o autorizzazioni da parte di altri enti, essendo sufficiente la sola deliberazione motivata del Consiglio comunale. Inoltre, in presenza di una variante meramente normativa, che non abilita alcun intervento diretto, non vi è necessità di effettuare adempimenti istruttori come rilievi celerimetrici o valutazioni di incidenza ambientale, essendo tali adempimenti eventualmente necessari solo in sede di approvazione dei piani attuativi. Infine, l'obbligo di astensione degli amministratori in conflitto di interessi, previsto dall'art. 78 del TUEL, non opera nei confronti di provvedimenti di natura normativa o generale, come i piani urbanistici, salvo che non sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di suoi parenti/affini.