Il rilascio di un titolo abilitativo edilizio non autorizza la demolizione integrale di manufatti esistenti, qualora gli elaborati grafici allegati al titolo stesso prevedano espressamente il mantenimento di determinate strutture murarie. In tal caso, la demolizione di tali parti dell'edificio, non contemplate dal titolo, configura un abuso edilizio sanzionabile ai sensi dell'art. 134 della l.r. n. 1/2005, a prescindere dalla qualificazione urbanistica dell'intervento. L'Amministrazione comunale, accertata la difformità tra le opere realizzate e quelle autorizzate, è legittimata a richiedere la presentazione di un nuovo titolo abilitativo per la ricostruzione delle parti illegittimamente demolite, non potendosi ritenere sufficiente una mera variante in corso d'opera. Inoltre, il potere di proroga del termine di efficacia del titolo edilizio, previsto dall'art. 77 della l.r. n. 1/2005, non ha natura vincolata, ma discrezionale, sicché l'Amministrazione può legittimamente limitare la proroga al solo periodo di effettiva sospensione dei lavori dovuta a fattori estranei alla volontà del titolare, escludendo dal computo i periodi di interruzione determinati da comportamenti del privato.