Tribunale Amministrativo Regionale Piemonte - Torino sentenza n. 8 del 2020

ECLI:IT:TARPIE:2020:8SENT

Massima

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La revoca della licenza per lo svolgimento di attività di investigazione privata è legittima qualora il titolare della licenza sia stato condannato per un delitto non colposo contro il patrimonio, in quanto tale condanna è ostativa al rilascio della licenza ai sensi dell'art. 134 del T.U.L.P.S., anche se il reato commesso non sia direttamente connesso all'attività professionale, in quanto la condanna può far sorgere dubbi sul possesso dei necessari requisiti di moralità per l'esercizio di investigazioni private che, per loro natura, interferiscono nella vita privata di altre persone. L'Amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente il provvedimento di revoca, evidenziando il nesso tra la condanna riportata e i requisiti di moralità richiesti per l'esercizio dell'attività di investigatore privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/01/2020

N. 00008/2020 REG.PROV.COLL.

N. 01171/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1171 del 2016, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avvocato ((omissis)) in Torino, via Sacchi 26;

contro

Ministero dell’Interno - Prefettura di Torino, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliataria in Torino, via Arsenale, 21;

per l'annullamento

- del decreto del Prefetto di Torino del -OMISSIS-, recante la revoca della licenza per lo svolgimento di attività di investigazione privata;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio del M…

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