L'amministrazione può revocare un bando di concorso anche a distanza di molti anni dalla sua pubblicazione, qualora sopravvengano esigenze di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione dell'organizzazione amministrativa, che rendano non più corrispondente all'interesse pubblico il completamento della procedura concorsuale. In tali ipotesi, l'amministrazione non è vincolata dalla mera aspettativa del candidato di vedere conclusa positivamente la procedura, in assenza di un diritto soggettivo perfezionato. La revoca del bando, motivata dalle sopravvenute esigenze di contenimento della spesa e di riorganizzazione amministrativa, non determina il sorgere di un diritto al risarcimento del danno o all'indennizzo in capo al candidato, salvo che non sia dimostrata una posizione di legittimo affidamento qualificato, che non ricorre quando il procedimento non si è ancora concluso con l'approvazione della graduatoria definitiva. Pertanto, l'amministrazione può legittimamente revocare un bando di concorso anche a distanza di molti anni dalla sua pubblicazione, qualora ciò sia giustificato da esigenze di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione organizzativa, senza che ciò determini il sorgere di un diritto al risarcimento o all'indennizzo in capo ai candidati, in assenza di una posizione di legittimo affidamento qualificato.