Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 663 del 2009

ECLI:IT:TARLAZ:2009:663SENT

Massima

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L'omessa comunicazione dell'avvio del procedimento amministrativo, prevista dall'art. 7 della legge n. 241/1990 e dall'art. 4, comma 1, del D.M. n. 495/1994, vigente ratione temporis, comporta l'illegittimità del provvedimento finale, in quanto preclude all'interessato la possibilità di rappresentare nella sede istruttoria circostanze di fatto rilevanti ai fini dell'esito del procedimento, quali l'esatta localizzazione dell'abuso edilizio e la diversa normativa applicabile alla fattispecie. L'Amministrazione è tenuta a rispettare le garanzie procedimentali a tutela del diritto di partecipazione dell'interessato, anche nei procedimenti avviati su istanza di parte, salvo le eccezioni espressamente previste dalla legge, come introdotte dal successivo D.M. n. 165/2002. Il mancato adempimento di tale obbligo determina l'annullamento del provvedimento finale, con condanna dell'Amministrazione al rimborso delle spese di giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO

Sezione II quater
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 21754/2000 proposto da Ca. Sa., rappresentata e difesa dall'avv. Gi. Ra. e dall'avv. Ma. Ra. ed elettivamente domiciliata presso il loro studio in Ro., Via M. Pr. n. (...);
contro
il MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI, in persona del Ministro pro tempore, e la Soprintendenza per i Beni Ambientali ed architettonici del La., in persona del Soprintendente p.t., con costituzione del primo, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici è legalmente domiciliato in Ro., ((omissis)). Po. n. (...);
e nei confronti
del Comune di Ba. Ro., in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'Avv. Ri. De. Sa. ed elettivamente domiciliato presso il suo studio in Ro., Via Mo. n. (...);
per l'annullamento
- del decr…

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