L'occupazione abusiva di suolo pubblico in ampliamento rispetto a quella regolarmente assentita, accertata in più occasioni nell'arco di 180 giorni, legittima l'Amministrazione comunale a disporre la sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande per un periodo non superiore a tre giorni, quale sanzione prevista dalla legge e dal regolamento comunale, senza che ciò integri un eccesso di potere o una violazione di legge, atteso che la determinazione della misura sanzionatoria rientra nella discrezionalità dell'Amministrazione, la quale deve tener conto dell'entità delle occupazioni abusive e del comportamento reiteratamente illecito del titolare dell'attività. La mancata comunicazione di una precedente diffida non determina l'illegittimità del provvedimento sanzionatorio, qualora risulti che l'Amministrazione abbia comunque previamente avvertito l'interessato della possibile applicazione della sanzione in caso di recidiva, come previsto dalla normativa. Inoltre, le modalità di svolgimento degli accertamenti da parte della Polizia locale rientrano nell'ampia discrezionalità che governa l'organizzazione e l'esercizio dei poteri di controllo e vigilanza del territorio, censurabili solo in presenza di macroscopici vizi della funzione, non riscontrabili nella fattispecie.