Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11916 del 18 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11916PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la congruità della motivazione di un provvedimento cautelare, non deve stabilire se la decisione di merito proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti né condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. La nozione di "gravi indizi di colpevolezza" ai fini dell'emissione di una misura cautelare personale non si atteggia allo stesso modo del termine "indizi" quale elemento di prova idoneo a fondare un motivato giudizio finale di colpevolezza, essendo sufficiente qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato in ordine ai reati addebitatigli. L'indagine di legittimità della Corte di Cassazione è necessariamente circoscritta a riscontrare l'esistenza di un logico apparato argomentativo svolto dal giudice di merito, senza poter integrare il vizio di legittimità con una diversa ricostruzione delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita Bian - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avvocato Tirendi Vincenzo difensore di fiducia di:

D'. Gi. (nato il (OMESSO));

avverso la ordinanza del Tribunale di Catania in funzione di Giudice del riesame, in data 28.10.2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Margherita Bianca Taddei;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale Dr. CEDRANGOLO Oscar, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita…

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