Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28846 del 20 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:28846PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di rapina si configura quando il contributo del concorrente, pur non essendo direttamente esecutivo, abbia comunque avuto un'efficienza causale nella predisposizione e realizzazione della condotta delittuosa, come nel caso di chi fornisca informazioni dettagliate sulla vittima e sulle sue abitudini alla banda che sta pianificando la rapina. Ai fini della configurabilità del reato di rapina, è irrilevante che l'arma utilizzata non sia stata effettivamente impiegata, essendo sufficiente che la condotta sia stata realizzata con modalità idonee a incutere timore nella vittima e a costringerla alla consegna del denaro o di altri beni. La valutazione della prova testimoniale, anche quando proveniente da complici, deve essere effettuata in modo rigoroso e approfondito, tenendo conto sia degli elementi intrinseci che estrinseci, al fine di accertarne l'attendibilità, la quale può ritenersi sussistente quando le dichiarazioni trovino riscontri oggettivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LO. MU. RO. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Milano;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Giovanni Galati che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

p.1. Con sentenza del 1/06/2010, la Corte di Appello di Milano, pur riducendo la pena, confermava la sen…

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