Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 3341 del 2022

ECLI:IT:TARCT:2022:3341SENT

Massima

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Il provvedimento con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso, neanche nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino. La mera inerzia da parte dell'Amministrazione nell'esercizio del potere/dovere finalizzato alla tutela di rilevanti finalità di interesse pubblico non è idonea a far divenire legittimo ciò che è sin dall'origine illegittimo, né a radicare un affidamento di carattere "legittimo" in capo al proprietario dell'abuso, giammai destinatario di un atto amministrativo favorevole idoneo a ingenerare un'aspettativa giuridicamente qualificata. L'ordine di demolizione conseguente all'accertamento della natura abusiva delle opere edilizie, come tutti i provvedimenti sanzionatori edilizi, è un atto dovuto e, in quanto tale, non deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di una misura sanzionatoria per l'accertamento dell'inosservanza di disposizioni urbanistiche secondo un procedimento di natura vincolata precisamente tipizzato dal legislatore e rigidamente disciplinato dalla legge. Tuttavia, qualora il provvedimento di demolizione non sia stato notificato a tutti i comproprietari dell'immobile, l'atto di acquisizione al patrimonio comunale dell'opera abusiva e dell'area di sedime deve essere annullato, in quanto adottato in violazione del principio del contraddittorio e del diritto di difesa.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/12/2022

N. 03341/2022 REG.PROV.COLL.

N. 00849/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 849 del 2009, proposto da ((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Catania, via Galermo, 306;

contro

il Comune di Pedara, non costituito in giudizio;
l’Assessorato Regionale Beni Culturali ed Ambientali, e l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, in persona dei rispettivi Assessori
pro tempore
, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catania, domiciliataria
ex lege
in Catania, via Vecchia Ognina, 149;

per l'annullamento

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