La modifica di un piano di lottizzazione, pur riguardando aree inserite in un piano particolareggiato, deve essere proposta da tutti i proprietari degli immobili interessati, ai sensi dell'art. 27 della legge regionale n. 56/1980, salvo che il piano di lottizzazione modificato non comporti modificazioni delle aree edificate esistenti di proprietà degli altri proprietari e preveda la ripartizione percentuale degli utili e degli oneri. Il principio di diritto è che la modifica di un piano di lottizzazione, anche se relativo ad aree inserite in un piano particolareggiato, deve essere proposta da tutti i proprietari degli immobili interessati, a meno che non ricorrano le condizioni previste dal secondo comma dell'art. 27 della legge regionale n. 56/1980, ossia che il piano modificato non comporti modificazioni delle aree edificate esistenti di proprietà degli altri proprietari e preveda la ripartizione percentuale degli utili e degli oneri. La massima si fonda sull'interpretazione dell'art. 27 della legge regionale n. 56/1980, che disciplina i requisiti per l'adozione e la modifica dei piani di lottizzazione, richiedendo il coinvolgimento di tutti i proprietari interessati, salvo le eccezioni previste dalla norma. Tale principio mira a garantire il rispetto del diritto di proprietà e la tutela degli interessi di tutti i proprietari coinvolti, evitando modifiche unilaterali che possano incidere negativamente sulla loro posizione. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, ed è applicabile a casi analoghi di modifica di piani di lottizzazione.