Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La pubblica amministrazione, nell'indire procedure di gara per l'affidamento di servizi, è tenuta a rispettare i principi generali di trasparenza, buon andamento e imparzialità sanciti dagli artt. 97 e 98 della Costituzione, nonché i principi di pubblicità, concorrenza e favor partecipationis previsti dal Codice dei contratti pubblici. Tali principi impongono all'amministrazione di assicurare la massima pubblicità del bando di gara, al fine di garantire la più ampia partecipazione degli operatori economici interessati, e di adottare criteri di valutazione delle offerte improntati all'imparzialità e alla non discriminazione tra i concorrenti. L'inosservanza di tali principi può comportare l'annullamento degli atti di gara, salvo il sopravvenire del difetto di interesse della parte ricorrente. L'amministrazione è inoltre tenuta a valutare con particolare attenzione eventuali contestazioni di precedenti inadempimenti da parte di un operatore economico, senza che ciò possa tuttavia giustificare una disparità di trattamento o l'esclusione automatica dello stesso dalla nuova procedura di gara.