Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: 1. L'esistenza di un sequestro penale sul bene oggetto di un ordine di demolizione non determina l'illegittimità o la nullità di quest'ultimo, ma solo l'inefficacia dello stesso fino al momento in cui il sequestro non venga revocato o perda validità per altre ragioni. L'ordine di demolizione rimane valido, ma la sua esecuzione è sospesa fino alla cessazione del vincolo penale. 2. L'amministrazione comunale è legittimata a ordinare la demolizione di opere edilizie abusive anche quando queste insistono su proprietà di terzi, qualora risulti provato che tali opere siano strumentali e accessorie rispetto a quelle realizzate sulla proprietà del destinatario dell'ordine di demolizione. 3. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un atto vincolato e doveroso per l'amministrazione, la cui motivazione può ritenersi sufficiente con la semplice descrizione delle opere abusive e dei motivi della loro abusività, senza necessità di una specifica valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. 4. La mancata comunicazione dell'avvio del procedimento all'interessato è una violazione procedimentale irrilevante, qualora risulti evidente che il provvedimento impugnato non avrebbe potuto avere un contenuto diverso, in applicazione dell'art. 21-octies della Legge n. 241/1990.